DIFFICOLTA IN GARE FIHP

quali limiti

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  1. motoscafetta
     
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    CITAZIONE (lally_patty @ 24/4/2008, 22:39)
    ora che ricordo... 3 anni fa' andai a vedere un regionale a roma... in una pista c'era un bimba con un fisico spettacolare... tutto un muscolo... stava con top e pantaloncini... sono rimsta a bocca aperta... tuttia addominali scolpiti... aveva 8 anni.... non dico chi la allenava per rispetto e privacy... faceva tutti i doppi ma tutti tutti anche in catena... e stava provando il triplo salcow.... faceva ogni tipo di trottola immaginaria.... ho poi saputo l'anno successivo che la mamma della bimba l'ha fatta smettere non so' perchè ma posso immaginare....
    image

    Oddio non me ne sono mai accorta?!?! Di ragazzine così ce ne sono ancora 2 o 3, ma non sono tanto avanti. Poi sai benissimo che provare un salto non vuol dire averlo!
    Comunque concordo con te che lo sport, oltre a sacrificio ed impegno, deve dare anche divertimento e soddisfazioni soprattutto quando si è piccoli e quando non lo si fa per lavoro...
     
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  2. roller.rock
     
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    A 8 anni si è giovanissimi e di giovanissimi che provano il 3salcow li si vedono solo su marte o li vede chi si è fumato l'ìmpossibile. Invece di dire c......te forse è meglio documentarsi meglio o fare un corso.
     
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  3. sissibis
     
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    In realtà da quando hanno diviso le categorie esordienti e allievi il livello si è un po' abbassato............anni fa quando mia figlia pattinava negli esordienti dovevi avere i doppi salcov e toulop anche in catena fin dal primo anno ....ora solo l'axel nel primo..................anche negli allievi c'era chi faceva il doppio ritt dal primo anno................è vero anche che tante dopo un po' si bruciano ma se il talento e la passione ci sono vanno avanti, Bisogna però che siano impostate bene. Ho visto ancora salti doppi fatti con la gamba attorcigliata sotto il collo e quelle ragazze che sembravano così brave hanno smesso perchè poi non arrivavano a fare i tripli in quel modo..........Di quelle che erano negli allievi nel 2004 con mia figlia e sembravano extraterrestri ne sono rimaste poche e ora sono più normali.( Fra parentesi ha smesso snche mia figlia che negli allievi primo anno faceva il doppio luz e flip, ma non perchè non riusciva a fare altro, si è semplicemente stufata di saltare) :D
     
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  4. powerzuzu
     
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    ... ogni vivaio che si rispetti ha le sue piante grasse.
     
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  5. michele poli
     
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    Ciao a tutti,
    l'argomento della specializzazione precoce è un argomento trito e ritrito,
    ma purtroppo mai abbastanza.
    Traggo dal mio Blog
    http://pattinaresulweb.blogspot.com/

    alcune considerazioni sulla specializzazione precoce:

    Diciamo quindi che può esserci una certa riluttanza verso la competitività e poi per l’emulazione, ma il nostro compito e proprio quello di sfatare il mito della competitività, dobbiamo chiarire cosa s’intende per competitività e poi competizione che significa far competere, fare delle cose insieme.

    Io sono contrario al concetto dell’insegnamento ostile nei confronti dell’avversario, ma allo stesso tempo bisogna essere coscienti che senza competitività la specie umana si estinguerebbe, perché la competitività è legata alla lotta e quindi all’agonismo.

    Quando noi sentiamo dire che l’agonismo non è molto educativo, dobbiamo fare questa precisazione: l’agonismo è un bisogno umano per la sopravvivenza, quindi significa lottare per migliorare la natura.

    E noi educatori stiamo combattendo per migliorare il modo di essere dell’individuo verso l’ambiente .

    Perché è chiaro che la società consumistica cerca di vendere tutto e allontana l’uomo dalla natura.

    L’altro punto essenziale è quello dell’attività agonistica organizzata nell’infanzia, perché è questa attività che porta poi al concetto di specializzazione precoce, che ha portato al rifiuto da parte della scuola, e quindi l’educazione motoria è stata privata di referenti, cioè non può esistere o esiste in maniera sbagliata l’educazione motoria senza lo sport.

    Per questo io voglio chiarire il concetto di sport che è competizione ma non è necessariamente attività agonistica specialistica precoce, ma bensì è un confronto con gli altri, è arricchimento dell’individuo nel momento in cui entra in tensione con un altro per migliorare se stesso e per migliorare anche il gruppo, perché senza l’altro non esisteremmo.

    ciao a tutti

    Michele
     
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  6. fisica
     
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    l'attivita' agonistica precoce e' semplicemente un rischio per l'atleta, che non e' strutturalmente formato, e quindi non e' pronto ai carichi richiesti.

    Viene citato spesso ad esempio come in alcune scuole anche di oltre confine la vita media degli atleti si fermi al livello cadetto, per cedimento della struttura del ginocchio.

    Prima di creare rane o canguri, bisognerebbe essere certi di non far loro del danno.

    Opinione strettamente personale.
     
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  7. Tempestaromana
     
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    Non concordo altri sport gli tirano il collo altrettanto precocemente e non succede niente(ginnastica artistica, calcio, basket ecc)
     
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    Se gli altri sport "sbagliano", non per questo bisogna "sbagliare" anche nel pattinaggio...
     
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  9. fisica
     
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    io non so se negli altri sport e' tutto perfetto, ma il problema dei cadetti e' noto a tutti.

    come il gomito del tennista o i crociati rovinati nelle partite di calcio. come sempre c'e' modo e modo di fare.

    nelle societa' corrette quando si presenta un genitore che vuol far pattinare il bimbino di 3 o 4 anni lo si manda dal pediatra per una valutazione generale, se il pediatra da' approvazione allora ok.
     
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  10. Tempestaromana
     
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    I crociati nel calcio si rompono ad eta' ben piu' mature.Purtroppo poi tutto nasce da un agonismo esasperato, e la colpa e' di tutti genitori in primis (che vorrebbero il figlio/a campione a tutti i costi), a seguire societa' e qualche allenatore(non tutti per fortuna)
     
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  11. motoscafetta
     
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    Però se le categorie della federazione rimangono così puoi anche decidere di non spingere, ma poi che gare fai? Qualcuno è disposto a seguirti lo stesso per benino in previsione di una maturazione o preferisce concentrarsi sul fenomeno momentaneo che dà più garanzie per il futuro, porta punti alla società e visibilità all'allenatore? In definitiva se non cambiano i dirigenti e gli allenatori i genitori che hanno perplessità sull'agonismo esasperato precocemente possono o far cambiare sport ai figli o cercare di mettere un freno, ma sono spesso delle voci che urlano nel deserto
     
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  12. Tempestaromana
     
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    Infatti sei venuta al mio discorso Motoscafetta, le societa' che praticano agonismo, continueranno a spremere tutti,(naturalmente e' relativo a qualsiasi sport), pur di avere tra tanti un campione che emerga e dia lustro, chi invece vuole una cosa piu' soft, non resta che rivolgersi al circuito amatoriale(ed anche qua sono pochissime le societa' che vi si dedicano)

    Dimenticavo un parallelismo importante, nella vita di tutti i giorni stiamo assistendo allo stesso fenomeno, la competizione e' sempre piu' esasperata e lo sport non e' niente altro che il suo riflesso.
     
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  13. fisica
     
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    nessuno criminalizza la competizione.
    comunque vorrei degli esempi di questa competizione nella vita di tutti i giorni, che non sia malsana, i giovani vengono su senza regole e le uniche competizioni sono nel compiere prima cio' che e' vietato.
    Parere personale.

    Tuttavia e' vero che la necessita' di "un posto al sole" spinge a forzare i tempi. Ma allora e' competizione veramente? E' esasperazione agonistica? Oppure qualche cos'altro?
    Ma che domande...
     
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  14. Tempestaromana
     
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    Fino a quando esistera' lo stereotipo, che solo chi e' vincente conta, i risultati saranno sempre questi.
    I giovani prendono atteggiamenti sbagliati, per colpa del nostro esempio.
     
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  15. fisica
     
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    hai ragione, ma non e' un motivo per consolarsi. L'azione delle attivita' sportive dovrebbe proprio essere questo, di indurre un esempio migliore!
     
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106 replies since 23/4/2008, 19:18   2786 views
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